Come il termine Bio si applica all’edilizia
Prima di tutto è necessario distinguere tra quello che è commerciale e quello che invece è “bio” veramente. Riferito al primo caso si usa “bio” solo come marchio di una gamma di prodotti che non hanno nulla a che fare con il concetto di bioedilizia; a questo fine, per ingannare i progettisti e i meno attenti, si arriva anche a correggere le schede tecniche dei prodotti.
Per le persone più attente, che conoscono il mercato e gli sviluppi costanti circa le biotecnologie, si apre un mondo fantastico. Uno dei materiali che riscontrano più utilizzo per avere un ottimo prodotto edile finale è la calce, materiale che ci permette di ottenere il ottimi risultati e garanzie.
Un aspetto molto particolare è dato dall’antichità delle tecniche che la bioedilizia predilige. Possiamo tranquillamente dire che quest’ultima si prefigge il compito di riportare tecniche naturali e sostenibili nel mondo moderno. Esistono in questo settore i fondamentalisti, professionisti che bandiscono ogni tipo di innovazione.
La cosa migliore è sicuramente quella di utilizzare materie prime rinnovabili o a basso impatto ambientale di modo da costruire meglio, abbandonando l’idea di speculare per approdare a un concetto di vita.
Qual è l’impatto ambientale di queste nuove tecniche rispetto a quelle utilizzate fino ad ora?
Parlando di tecniche puramente “bio” quali ad esempio le costruzioni in paglia o in terra cruda si può dire che l’impatto è quasi zero Le tecniche puramente bio non necessitano di certificare l’impatto ambientale in quanto è molto ridotto. Purtroppo, esistono delle situazioni, portate al limite sempre perchè seguivano una linea di condotta speculativa. Queste situazioni trovano riscontro nella nuova moda di costruire case in legno X-Lam, tavolati multistrato che vanno a formare delle pareti prefabbricate. Con questa prassi è elevato lo spreco e il consumo di materiale, perché sono formati da numerosi strati incollati tra loro. Negli ultimi anni si è andata sempre più confermando la presenza di associazioni che certificano la qualità delle costruzioni, come il Green Building Council.
L’utilizzo di queste tecniche per la ricostruzione in zone terremotate
Innanzitutto va sottolineata la velocità con la quale si realizzano, un’abitazione in legno si può costruire in pochi mesi e può essere costruita anche da personale non troppo esperto. In queste circostanze le persone danno il meglio di sé, dando visione di una generosità e disponibilità veramente emozionante. Queste tecniche sono utilizzate anche nel centro Italia a seguito del terremoto del 24 agosto.
L’aiuto conferito dalle tecnologie sostenibili, delle materie prime considerate vecchie e della riscoperta di tutte quelle tradizioni ormai dimenticate, ha portato una folata di novità! Potrebbe sembrare un paradosso. Ma esistono molti esempi di architetti, ingegneri e muratori che hanno permesso a dei privati di costruire o ristrutturare la propria casa in maniera ecocompatibile, sostenibile, e, soprattutto, vivibile.
-- Gruppo CM
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